01/10/2011

Di coriandolo, di alici e di tortini

Sabato mattina, mercatino di quartiere. Mi diverto a vedere questo brulicare di gente indaffarata, questo vociare continuo sui banchetti dai mille profumi. 
Mi lascio tentare dalle verdure freschissime e coloratissime e faccio man bassa. Alla fine chiedo un pò di prezzemolo al venditore, che è felice di regalarmelo (qui è comune che vengano date erbe aromatiche in omaggio al cliente) e mi chiede con aria di chi pensa di potermi fare felice: "Non vuole anche un pò di coriandolo? Eh?". Ehm..no, grazie. Non mi piace avere la fissa di non aver sciacquato bene i piatti mentre mangio (il coriandolo fresco sembra prezzemolo alla vista, ma sa di detersivo per le stoviglie). E dire che stando qua mi sono quasi abituata a non scartarlo se vado a mangiare fuori, quando non è troppo. E dire anche che i semini li ho anche usati in passato -con parsimonia, certo. Ma pensare di portare a casa fronde di coriandolo e usarlo volontariamente, no, questo è ancora troppo per il mio palato amante di basilico e prezzemolo: "No, grazie, non mi piace molto il coriandolo". 
Il tipo mi guarda con aria sgomenta, è allibito, non può credere alle sue orecchie, una marziana è andata a comprare delle verdure da lui stamattina. "Noi portoghesi lo usiamo molto!", si limita a dire. Sì, lo so.

Banchetto del pesce: cosa sarà la petinga? Somiglia ad un'alice, ma non lo è: è soltanto una sardina piccolina. Ma non importa, facciamo finta che siano alici. Mi mancano le alici, qui non se ne trovano, compro le petinghe. 
E ci preparo questo tortino con le patate. Se fossero state alici, questo post si sarebbe chiamato "tortino di alici e patate". 
Senza coriandolo per me, ça va sans dire.


Ricetta per 2 persone:
300 gr di alici (chi se le può permettere), una patata, prezzemolo, pepe, sale, olio, formaggio vaccino grattugiato, pangrattato, una manciata di mandorle a lamelle, uno spicchio d'aglio.
Procedimento:
Pulite le alici togliendo testa e lisca centrale e apritele a libro. Affettate una patata molto sottilmente, e in una teglia componete degli strati partendo con le patate ed alternandole con le alici, condendo ogni strato con prezzemolo, pepe, formaggio, aglio e mandorle e un goccio di olio (l' ultimo strato sarà di patate). Cospargete di pangrattato, irrorate con un pò di olio e infornate nel forno caldo a 200° per 20', facendo gratinare negli ultimi 5'. 




5 comments:

  1. Dopo aver letto il tuo post sono andato a cercare un po' di info sul coriandolo e ho letto questo su wikipedia:

    "Coriandrum è una parola latinache ha le sue radici nella parola greca corys o korios (cimice) seguita dal suffisso -ander (somigliante), in riferimento alla supposta somiglianza dell'odore emanato dai frutti acerbi o dalla pianta spremendo o sfregando le foglie"

    altro che detersivo!!
    Io però ricordo di averlo assaggiato in un ristorante thailandese, e non era malissimo... E' passato un po' di tempo però.

    P.S. Il tortino sembra buonissimo! Complimenti!

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  2. Grazie per l'info: da oggi avrò un motivo in più per declinare offerte di coriandolo.
    E per continuare a mettere prezzemolo nei miei tortini (grazie grazie per l'apprezzamento).

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  3. Anch'io sono una nemica del coriandolo! E qui mi fregano sempre, lo mettono vicino al prezzemolo e ogni tanto ci casco. Adesso quindi assaggio sempre una fogliolina, prima di comprarlo. Sì, il tortino sembra davvero buonissimo. Ah, le alici!

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  4. Ma che bel blog! Sul dire, fare, cucinare mi ritrovo molto... ultimamente il nostro viaggiare lascia un po' a... desiderare... ma anche desiderare non è male! A presto, viaggeremo con te. Silvia

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  5. @SilviaP: lo mettono impunemente vicino all'amato prezzemolo e non ci mettono neanche un'etichettina per distinguerlo? che sadici, qua almeno lo scrivono, "coentro".

    @Silvia: Benvenuta/i allora, e grasssie!

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Dimmi pure.

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