03/12/2011

Il licor Beirão, Sarkozy e le luci di Natale

La curiosa pubblicità natalizia del liquore Beirão (un digestivo al sapore di liquirizia ed anice diffusissimo qua) in cui mi sono imbattuta alla fermata del tram ritrae una caricatura composta di Sarkozy che ne regge in mano compiaciuto una bottiglia mentre la didascalia dice "Caro Nicolas, il Portogallo sta facendo del suo meglio". Poi continua incitando i consumatori a regalare prodotti nazionali per Natale. E ho scoperto che ne esiste anche una versione, identica, con la Merkel ..non poteva di certo mancare anche lei!
Una maniera per sdrammatizzare un po' la situazione attuale non propriamente felice dell'economia portoghese.




Eh già, Natale si avvicina e la crisi detta anche la pubblicità e la sobrietà dei decori festivi: quest'anno ancora niente luci per le strade, niente addobbi, niente albero gigante.
Il nuovo premier Coelho, eletto a Giugno dopo le dimissioni di Socrates, sta mettendo in atto un piano di misure di austerity molto pesante: ad esempio, hanno fatto molto discutere i sostanziosi tagli ai salari ed alle pensioni dei dipendenti pubblici, politici compresi, ed i prelievi forzati alla tredicesima e alla quattordicesima per chi percepisce un salario superiore al minimo (che non arriva a 500 euro). La crisi ha allargato ancora di piu' la forbice tra ceti abbienti e non, facendo assottigliare -se non addirittura sparire- la classe media, già scarsamente rappresentata in Portogallo (cosa che ho notato subito e che mi ha colpito quando sono arrivata a Lisbona).


Per Giovedì 24 Novembre era stato indetto lo sciopero generale dei lavoratori; tra i sindacati, quelli dei lavoratori nel settore dei trasporti pubblici sono stati i più compatti, provocando forti disagi alla mobilità. I prezzi dei biglietti di tram, autobus, metro e treno metropolitano sono aumentati in pochi mesi in molti casi del 40%  e presto alcune linee verranno soppresse a scapito ovviamente delle zone più periferiche.

Tuttavia, come sempre succede, fioriscono alcune attività che riescono a trarre vantaggio da questa situazione: oltre ai negozi che acquistano oro e gioielli ad un prezzo molto inferiore a quello di mercato (attualmente l'oro è alle stelle), proliferano i call center, detti più elegantemente uffici di customer service, di cui Lisbona è piena.
Ormai moltissime multinazionali trasferiscono qui questo tipo di attività perché, pur rimanendo in Europa, il costo del lavoro è bassissimo. Parlo di colossi come Google, Microsoft, Apple, Siemens, Fujitsu, solo per citarne alcuni.
In questi posti vengono assunti impiegati da tutta Europa, per cui se per esempio qualcuno chiama dall'Italia la Microsoft perché gli si è inceppato il sistema operativo, sta in realtà chiamando un italiano a Lisbona che lavora 8 ore al dì per pochi euro (e pochissima gloria). E le aziende che si occupano di customer service a Lisbona hanno utili altissimi e si espandono a vista d'occhio in periodi di ristrettezze e di tagli aziendali. Mors tua...
Insomma, il 2012 si prospetta un anno molto duro da queste parti.

Mi piace però in questo momento chiudere con un lampo di leggerezza, come ho iniziato, e perché no, di speranza. E lo spunto, ancora una volta, mi viene dalla città martoriata dalla crisi. Mi auguro davvero che tempi come questi servano per capire dove si è sbagliato e per provare a ripartire avendo conosciuto cosa vuol dire il peggio, che nei proverbi deve sempre ancora venire, mentre nella realtà ti sorprende anche quando era stato annunciato.
Camminando per Rua do século leggo, affisso alla porta di una galleria di arte che espone pezzi da collezionismo di giocattoli:



"Contro la crisi serve ottimismo. [...] In tempo di crisi l'arte è necessaria [...] Per superare la crisi serve passione!"
Meno male che ogni tanto c'è qualcuno che ci tiene a ricordarcelo.


14 comments:

  1. Grazie di questo sguardo "dall'interno" sulla crisi in Portogallo. E' bello che qualcuno cerchi di reagire anche con un sorriso.

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  2. la pubblicità del beirao l'avevo intravista anch'io (entrambe), ma non ero sicura fossero proprio loro! d'altra parte il Capitano mi faceva notare che la ryanair ha fatto fortuna utilizzando l'immagine del berlusca, quindi perché no?
    per quanto riguarda le luci per le strade non so se hai sentito dell'iniziativa per illuminare lisbona dalle finestre delle nostre case. l'idea proviene da una lettrice di time out lisboa (sono affezionata lettrice).
    infine per quanto riguarda i call center ti posso dire che ci lavora una mia amica: gli stipendi sono il doppio rispetto ad un lavoro analogo svolto in italia. e a molti danno anche una stanza in appartamento con i colleghi.

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  3. ode a google apple microsoft
    ho visto citta' intere tappezzate taggate di nicolas e angela

    ode a microsoft google apple
    non c'e giorno che passi senza vedere pagine intere di carta digitale web internet social dedicate a nicolas, angela e amici e risate di tutti

    ode a apple microsoft google
    che ci permettono di vedere giorno per giorno, ora per ora microsecondo on-line quasi, nicolas angela

    ode ad apple google microsoft
    che tante case bacheche e jobs e spam e lavoro ci procurano

    ode a google microsoft apple
    che tanti amici pubblicita' pagine e condizioni account e l'idea che conta e' geniale e gratis

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  4. Silvia
    Sì, secondo me qui, nonostante per certi versi siano messi anche peggio, vedo che non c'è la tendenza alla lamentela generale che c'è in italia. Anzi, la città nell'ultimo anno si è riempita di iniziative.

    Mariantonietta
    Non volevo demonizzare i cc, ma solo sottolineare come in tempi di difficoltà economiche un certo tipo di affare qui vada a gonfie vele. E forse sì, volevo anche essere un po' polemica perché grazie a queste politiche Lisbona è diventata un cc a cielo aperto. Ossia, vi sono davvero poche alternative per chi non vuole/può lavorare come operatore di cc.

    Anonim
    un'ode amara, la tua.
    grazie per il commento.

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  5. Singolare questa cosa dei Call Center. Intendo, esistono persone che dall'Italia viene in Portogallo per essere sottopagate? Credevo che un lavoro fetente e mal pagato in Italia lo si trovasse sempre.

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  6. Emigrante
    E' singolare, ma nei cc italiani si guadagna ancora meno. Le cose sono davvero peggiorate nell'ultimo anno in Italia, specie -ma non solo- al sud.
    Qui si viene pagati in base alla lingua con cui si lavora, e l'italiano è abbastanza richiesto (più dell'inglese, del francese e dello spagnolo) e quindi meglio retribuito.

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  7. Interessante questa finestra che ci regali sul Portogallo. Io ti ho dedicato una casellina....

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  8. ciao silvia, condivido volentieri la vista dalla mia finestra.
    e grazie per il resto!

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  9. che bella storia ci hai regalato (t ho linkato in prima pagina oggi :-)

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  10. L'ottimismo é cosa rara tra i portoghesi, cui piace molto piangersi addosso,lamentare il destino, per cui parole come quelle che riporti sono sempre benvenute. Comunque l'Italia gli occhi sulla crisi li ha aperti da poco, mentre qui ci si barcamena da tempo, da molto prima che venisse la troika. Io, visti i tempi, direi meno male che ci sono i cc (da teleperformance a fujitsu, da 3s solvay a paribas e por aí fora) almeno danno lavoro e non pagano neanche male, visto che nel caso di lingue piú rare si puó anche guadagnare piú di mille euro al mese, si ha l'assicurazione sulla salute ed altri piccoli vantaggi. Mille euro al mese, per chi non lo sapesse, qui é ancora uno stipendio ragionevole.
    Caruccia la pubblicitá del Beirão anzi direi buono il Beirão :)

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  11. Intervengo del tutto a sproposito, ma ho appena letto il commento che mi hai lasciato e ci tenevo a dirti subito che ho studiato a Bologna anch'io!

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  12. Tinuccia
    Concordo con quello che dici sui portoghesi e sulla crisi.
    Mille euro qua sono..uno stipendio di tutto rispetto (e non alla portata di tutti, purtroppo. Con l'italiano nei cc non ci arrivi quasi mai).

    Destinazioneestero
    La città ne è tappezzata!

    Silvia
    Ah Bulàgna! ci sta tutta qua la saudade!!

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