Ed eccomi (quasi) pronta per partire. Domani sarò in viaggio, l'interminabile viaggio verso l'Italia. Eh sì, raggiungere il sud da qua non è affatto banale, e l'impresa richiede uno sforzo epico: quasi dodici ore (!), compreso un cambio di aereo, un bis al check-in e il tragitto in auto dall'aeroporto a casa, grazie a qualcuno che mi verrà a raccattare quando sarò atterrata.
Do-di-ci ore muovendomi per lo più in aereo. Abitassi a New York ci metterei uguale. Chissà quand'è che si decideranno a rendersi conto che l'Italia non finisce a Roma...ma comunque.
Sono più di otto mesi che non torno a casa, anzi, alle case, e mi sembra davvero passata un'eternità. È la prima volta che resto così a lungo senza tornare. Eppure so che una volta stesa tra quelle lenzuola, quando la mia vita mi apparirà sfocata e l'oceano un miraggio lontanissimo, tutto sarà come l'ho lasciato otto mesi fa, o come quando me ne sono andata via una vita fa.
Tutto è lì immobile, ma poi guardando meglio non è vero, è in fondo diverso da come me lo ricordo.
E' troppo difficile per me guardare i posti in cui sono cresciuta con gli occhi distaccati di chi non ci vive, ed allo stesso tempo sento che la coscienza del confine tra ricordo e realtà è una cosa un po' vaga alla quale in certi casi non vale la pena dar peso. Meglio lasciarsi andare seguendo il momento, e quindi son pronta ad arrabbiarmi ancora per le stesse mille cose che non vanno più una nuova che ancora non sapevo, a sorprendermi per qualcosa che non mi sarei mai aspettata, a sentirmi sempre combattuta tra il volermene andare quando arrivo e il voler restare quando riparto.
E' troppo difficile per me guardare i posti in cui sono cresciuta con gli occhi distaccati di chi non ci vive, ed allo stesso tempo sento che la coscienza del confine tra ricordo e realtà è una cosa un po' vaga alla quale in certi casi non vale la pena dar peso. Meglio lasciarsi andare seguendo il momento, e quindi son pronta ad arrabbiarmi ancora per le stesse mille cose che non vanno più una nuova che ancora non sapevo, a sorprendermi per qualcosa che non mi sarei mai aspettata, a sentirmi sempre combattuta tra il volermene andare quando arrivo e il voler restare quando riparto.
Quindi vado, ritorno. Solo fino ad oggi correvo tra lavoro, lezioni di portoghese, incontri con le amiche, panni da raccogliere, cene da riscaldare, maltempo che non vai via e altre amenità.
Per una decina di giorni vivrò in una dimensione rallentata e parallela, a non fare nulla che non sia essere sospesa un po' qua in Puglia e un po' là in Campania, in un mondo remoto che già si avvicina.
E avrò anche una connessione internet ballerina ed improbabile.
E avrò anche una connessione internet ballerina ed improbabile.
Lascio Lisbona con un'immagine degli ultimi giorni, come avevo fatto l'ultima volta che ero andata in Italia.
A presto!
Buon viaggio!! E si', effettivamente sono le ore che ci vogliono da Miami a Roma :( incredibile!
ReplyDeleteGrazie! Sì, incredibile! E l'aereo da Madrid ha fatto pure ritardo, alla fine c'ho messo 14 ore!!
DeleteBuon viaggio
ReplyDeleteThanx!
DeleteBella immagine davvero.
ReplyDeleteE bella la descrizione del ritorno come concetto, da vera viaggiatrice!
Tornare e ripartire, come in un eterno loop!
DeleteHo vissuto i miei primi 25 anni in Toscana e gli altri al nord,a Milano,a Torino ed ora nel Pavese.
ReplyDeleteQuando tornavo a casa,avevo stati simili ai tuoi,cara Elle.
Ci sono luoghi,anche bellissimi da vedere,dove vivere mi pareva/pare impossibile e lo è stato tutte le volte che ho dovuto tornarci.Ero il tassello sbagliato in un puzzle che funzionava meglio senza di me?Ogni altrove è stato meglio per me,di quel lembo di mondo dove sono nata!
Dici bene, un puzzle cui manca un pezzo.
Deleteps Pavese? Ho vissuto a Pavia un anno e mezzo, una parentesi stranissima della mia vita: un inverno rigidissimo, una nebbia fittissima, delle zanzare arrabbiatissime. Insomma, tutto -issimo!
A Pavìa molti giovani vengono a studiare dal resto dell'italia.
DeleteLa nebbia non è sempre così fitta nè gli inverni tanto rigidi se come me si è approdati lì dopo 22 anni a Torino.MA LE ZANZARE,QUELLE ZANZARE
sono veramente una calamità.Adesso anche io ho la casa protetta con zanzariere e sogno di cospargermi giornalmente da maggio a settembre compreso con il mitico odomos che pare sbaragli le zanzare dell'India!
Buon rientro in Italia!
Sì, litri di repellente le sere d'estate quando si usciva!
DeleteNon avevo mai visto roba simile, e non ne ho riviste mai tante in vita mia.
Pensa che all'inizio non avevo le zanzariere in casa e una sera avevo amici a cena e stavamo con la finestra chiusa...ma poi a causa dell'afa abbiamo ceduto alla tentazione di aprirla. Ti lascio immaginare la tragedia!
questo post avrei potuto scriverlo io (solo un po' peggio :D)
ReplyDeletecomunque oggi c'è un bel sole su Lisbona e io vado a ripassare un tuo vecchio post, visto che ho intenzione di fare un salto dall'altro lato del Tejo.
salutami tanto una delle mie case, puglia adorata...
Saluto volentieri, anche se dal versante Jonico!
DeleteE buona gita à margem sul!
Ormai sarai arrivata a destinazione dopo la tua traversata "oceanica" di 12 ore...!
ReplyDeleteComunque ben tornata a casa.
Fa sempre bene curare le proprie radici, anche se si fiorisce da qualche altra parte
Grazie!
DeleteArrivata dopo 14 ore, ma arrivata!
E già con tisana al finocchio affianco per digerire il pranzo di oggi :)
Buon viaggio, cara Elle. Come sono simili le nostre esperienze di ritorno! "... pronta ad arrabbiarmi ancora per le stesse mille cose che non vanno più una nuova che ancora non sapevo", e ancora di più: "... a sentirmi sempre combattuta tra il volermene andare quando arrivo e il voler restare quando riparto". E' proprio così che mi sento. Irrequietezza, attaccamento e distacco sempre di pari passo... per fortuna solo con i luoghi e non con le persone!
ReplyDeletePs: è il momento di mandarti il tuo premio! Ti ho spedito una mail.
ReplyDeleteLe persone le adoro, me le porterei dietro sempre con me.
DeleteI luoghi son proprio così, amore e odio vanno insieme.
Attendo il libro :)
12 ore??? ma se vai a piedi non fai prima? :D
ReplyDeletebuon viaggio, buona permanenza e, come dico/scrivo sempre a chi torna in terra natia, mangia piu' che puoiii :)
Peccato che l'oceano sia troppo freddo per me, altrimenti tenterei l'attraversamento in zattera!
DeleteGrazie per gli auguri, col cibo tento di mantenermi, anche se purtroppo non sempre ci riesco.
Mantenersi?!? ERESIAAAA!!!
Deleteinfatti, non ci provare: mangiaaaaa tutto quello che incontri sulla tua via :)
DeleteCome sempre hai fatto una descrizione splendida di quello penso essere comune a molti emigranti. Goditi il meritato riposo, le riflessioni da viaggio, il cibo e le persone che l'Italia di farà rincontrare. A presto!
ReplyDeleteSe continuo a mangiare come oggi le forze per le riflessioni verranno ridotte a zero, essendo tutte impiegate per la digestione :)
DeleteA presto!!
buon ritorno!
ReplyDeleteChissà quand'è che si decideranno a rendersi conto che l'Italia non finisce a Roma...
ReplyDelete... e che questo vale tanto per il nord quanto per il sud
... e che il Portogallo non finisce a Lisbona.
Da questo angolo di terra lusa, il mio viaggio verso le radici dura 15-16 ore, quand'è standard. Domani mi aspetta anche lo sciopero Iberia. Forse farei meglio a non partire, ma almeno tu goditi l'Italia.
Sì, un viaggione! In bocca al lupo.
DeleteA Madrid ho trovato un po' di casino in effetti, e il mio volo ha anche tardato a causa di traffico aereo. Spero che non ti sia andata tanto male!
Quella foto evoca Lisbona benissimo! non so perché, non la ho neanche mai vista, ma è così che me la immagino.
ReplyDeleteBuon ritorno.
Immagini bene! :)
Deletema io mi ricordavo di aver commentato :(
ReplyDeletedevo arrendermi all'idea che sono veramente FUSA!
come vanno le cose in Italia?
spero bene e scusaMi per il mancato commento
No problem!
DeleteLe cose van bene, sto talmente tanto poco -tatticamente- che non c'è tempo perché vadano male :)
anche a me capita sempre di sentirmi così, anche se ormai mi sento più emigrata che espatriata perchè mi è capitato anche di non tornare per 2 anni e mezzo ed i legami con le persone si allentano, rimangono solo quelle veramente importanti per cui davvero non importa dove vivi o quando le vedi, ci sono sempre
ReplyDeleteSai che non avevo mai pensato alla distinzione tra emigrato e espatriato? Io mi sento altrove e mi sento bene, ed ogni tanto affiorano sentimenti contrastanti...
DeletePer i legami, diciamo che io provvedo in maniera "naturale" ad allentare i legami non importanti, non aspetto che siano il tempo o la distanza a farlo. I miei migliori amici sono tutti distanti migliaia di Km da me e da molti anni :)