Continua, dopo la prima puntata, la saga dei mestieri improbabili legati alle cose strane che incontro quando gironzolo per la città. Guarda caso anche stavolta si tratta del mio quartiere, comincio davvero a pensare che non sia un caso che sia finita quassù!
Qualche mattina fa mi alzo al ritmo di un fischietto che sento giungere dalla strada. Fischi a cadenza periodica, insistenti, ma non riesco a capire cosa sia, e sono troppo pigra per affacciarmi a vedere cosa accade di sotto.
Poco dopo sono in strada per andare a lavoro, e ad un certo punto, nonostante gli auricolari sintonizzati sulla mia radio lisboeta preferita, Radio Radar, risento i fischi, sempre più vicini, fino a che mi trovo a camminare affianco ad un ometto che trascina la sua bici-laboratorio ambulante, con ombrelli appesi di fronte e vari attrezzi che spuntano un po' da ogni dove.
Un riparatore di ombrelli?! Lo guardo, lo osservo, poi mi faccio superare, e in preda alla compulsione, sfilo la mia fidata macchina fotografica dalla custodia nella borsa e mi decido a pedinarlo brevemente, quando vedo che s'infila in un incrocio. Si ferma a parlare con due tizie davanti ad una specie di cancello, è fatta! Mi metto dall'altro lato della strada sul marciapiede, con occhialoni da sole scuri e bavero alzato fingendo disinteresse, mentre con nonchalance fotografo di qua e di là.
Nonostante gli auricolari sento che mi sgama in pieno dicendomi "Faccia pure quante foto vuole alla bici!"
Cavoli, sono stata scoperta. Però che gentile, mi dà via libera! Comunque mi sa che 'sti auricolari vogliono andare in pensione. E poi ho la vaga impressione che io come pedinatrice sia una schiappa.
Allora colgo la palla al balzo, mi levo dall'imbarazzo, attraverso la strada e mi posiziono di fronte a lui, dicendogli "Però la foto la faccio anche a lei!"
E lui tutto contento si mette in posa.
"Come si chiama?"
"Manuel"
Click click.
Ovviamente ho dimenticato di chiedergli se davvero fosse un riparatore di ombrelli.
Per me lo è. E allora per prima cosa la mia indole di avvocato delle cause perse mi induce a pensare che se c'è ancora qualcuno che fa questo lavoro, non è vero che c'è giustizia al mondo. Poi torno sulla terra, e "Beh, si vede che esiste chi compra ombrelli che non siano made in China. E quindi se gli si rompono, e col ventone che c'è qua si rompono di sicuro, vale la pena farseli aggiustare."
E io che credevo che nel 2012 gli ombrelli si fossero estinti.
Postilla. Tra una foto, un sorriso ed un pensiero, nella foga ho anche perso la custodia della macchinetta fotografica per strada. Me tapina, sola in una valle di lagrime!
Non solo sono una schiappa come pedinatrice, ma adesso ho la prova definitiva di essere anche parecchio distratta.
Ma il tizio è piuttosto giovane ! Quando sento di questi mestieri penso sempre che si tratti di vecchini tutti ricurvi invece ...
ReplyDeleteLa rario Radar comunque, è inimitabile !!
Mi eri sparita dal mio blogroll per fortuna ti ho riacchiappata :)
Dancer
Conosci radio Radar? Azz, grande!
DeleteHahah t'ha sgamata :) Povera! Però dai, è stato gentilissimo il Signor Manuél. Dovrebbe venire a stare nella mia città natale, se si mette tra la stazione e il ponte fa i miliardi. Il viale del cimitero degli ombrelli.
ReplyDeleteAnche qua se ne vedono spesso lasciati per strada tutti sbilenchi e piegati dal vento. Faccio meglio io che li uso il meno possibile.
Deleteoddio ma e' l'arrotino ,quando ero piccola giravano per le strade per rifare la lama ai coltelli ed aggiustare gli ombrelli... pensavo non esistessero piu'.Cristina
ReplyDeleteSì, esatto! Anche da me giravano, ma erano più tecnologici, e poi passavano col furgone, o col pulmino, gridando dagli altoparlanti "E' arrivato l'arrotino". Il signor Manuel è molto più ecologico con bici e fischietto!
Deleteè l'arrotino! passa sotto casa quasi ogni giorno, ma i fischi che fa mi mandano fuori di testa. bisognerà filmarlo, i fischi vanno documentati :)
ReplyDeleteil riutilizzo dell'ombrello mi ha fatto pensare all'esposizione cinetica-qualcosa che sta al ler devagar. l'hai vista? ti sei imbattuta nell'inventore, signor mario?
E' il signor Manuel quello che arriva a piedi anche dalle tue parti? Ammazza, ne macina di strada!
DeleteDa queste parti era la prima volta che si avventurava, e credo che non gli sia andata un granché bene :(
A LD l'ultima volta che ci sono andata non c'era l'omino, mentre un po' di tempo fa lo vidi, e si prodigò nelle spiegazioni, ma non mi ricordo bene cosa mi spiegò (ero passata al bar al piano di sotto prima...)
Ma lo ribeccherò prima o poi, ci vado sempre da quelle parti...
Prima di espatriare ho vissuto diversi anni a Roma dove l'arrotino e' ancora una figura molto nota! Non girava in bicicletta pero'...
ReplyDeleteOltre ad aggiustare ombrelli, diceva di arrotare coltelli, forbici e (udite, udite...) forbici da seta!
Ehhh, meglio dei racconti di Marco Polo...
Wow le forbici da seta! Tutti abbiamo scaffali pieni di seta da ritagliare!
DeleteAnche dalle parti dei miei gira, ma niente bici e fischietto. La cosa incredibile mi pare vedere uno che passa in bici con gli ombrelli attaccati a mo' di arredamento. Chissà se ci sale mai su quella bici, o se la trascina sempre su e giù per i colli di Lisbona.
Be', dai, vedi il bicchiere mezzo pieno: se perdevi la macchinetta era peggio! Grande il signor Manuel, non so perché ma mi sembra uscito da un film sulla guerra civile spagnola!
ReplyDeleteSe avessi perso la macchinetta avrei scagliato fulmini e saette su di me!
DeleteUhm...sara' l'effetto coppola?
Anche la giacchetta. Mi ricorda quel film di Ken Loach... quando ancora andavo al cinema...
DeleteAh ah, pensa che io al cinema ci vado una volta all'anno, se va bene.
DeleteUltimamente forse due...to'.
Sarei dovuta nascere almeno 30 anni prima.
Firulí, firulí! Questo fischietto lo sentivo quando lavoravo a Lumiar, a volte lo sento nei pressi di casa, dall'altra parte del fiume e lo sento pure qua ad Olivais dove lavoro attualmente. Ci sono ancora alcuni che fanno questo mestiere (non ricordo come si chiama in portoghese, devo confermare con l'amica J.). E poi il fischietto é molto piú poetico di quel "Donne! É arrivato l'arrotino, l'ombrellaio! Arrota coltelli, arrota forbici" e por aí fora... :)
ReplyDeleteAmolador!
DeleteLa mia collega portoghese neanche lo sapeva, dice che non se ne vedono, ma lei e' giovanerrima...ho dovuto cercare su google :)
Confermo, è un arrotino e ombrellaio. Esiste ancora anche qui. Lo scorso inverno, mentre accompagnavo mia figlia a scuola, ne ho visto uno in motorino fermo sul marciapiede. Peccato che come al solito avessi dimenticato la macchina fotografica...
ReplyDeleteMa anche la' vanno in giro con gli ombrelli appesi?
DeleteIn bici di sicuro no :)
"Donne è arrivato l'arrotino!" a me piaceva molto, soprattutto quando arrivava in bicicletta anche in italia, tanti anni fa!
ReplyDeleteL'"amolador" l'ho incrociato anche io, per le viuzze di Lx, ma non era il Sig Manuel, era molto più anziano, così come la bicicletta....una stretta al cuore, tenerezza! Il fischio... beh... proprio poetico nn direi... :)))
Ehm, se vogliamo dirla tutta, il fischietto ti trapana il cervello!
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