Recentemente Lisbona è stata insignita del premio città vivibile 2012 dall' Academy of Urbanism (qui il documento ufficiale).
Tra le motivazioni: la capacità di inventare nuovi spazi urbani mantenendo la sua identità di città dove l'ultramoderno si fonde con l'antico, gli ingenti investimenti nel settore della riqualifica urbana, l'attenzione per le energie rinnovabili.
Innumerevoli sono i cantieri in città e altrettanti sono i progetti che mirano a recuperare aree abbandonate ed in disuso -per lo più ex centri industriali- per ridar loro nuovi volti.
A pensarci bene forse è l'aspetto della città che mi affascina di più questo suo sapersi reinventare, la coesistenza di vetusto e d'avanguardia che si riflette nei contrasti di quartieri, persone, edifici e locali diversissimi tra di loro; eppure ad un primo sguardo la città appare immobile, come persa nel tempo: cosa di non poco fascino, ma che denota una visione parziale che non rispecchia l'anima multiforme di questa città.
Quando redissi il manuale di sopravvivenza urbana mi ripromisi che avrei parlato anche delle cose per cui vale la pena stare in questa estrema Europa che sa un po' di Africa e un po' di America.
In realtà anche se indirettamente ne parlo sempre, ma ho pensato di approfondire, iniziando quindi dall'esempio più lampante ed imponente di recupero urbano che è l'intero quartiere dell' Expo, detto anche Parque das Nações, che si estende per 5 Km lungo il fiume Tejo, ad oriente.
La faccia avveniristica di Lisbona. Che un po' reinterpreta il viscerale rapporto che questa città ha col mare e col viaggio.
Il Parque das Nações fu realizzato in occasione dell' EXPO 1998 che coincideva tra l'altro con i 500 anni dei viaggi di Vasco da Gama nelle Indie. Prima di allora la zona era un'area industriale ad alto inquinamento e degradata, comprendente raffinerie petrolifere, stazioni di trattamento dei residui solidi e installazioni portuarie.
Il progetto del Parco è di proporzioni enormi, sia dal punto di vista di pianificazione che di attuazione (tra l'altro le opere sono ancora in completamento, anche se i cantieri in piedi sono ormai ben pochi, ed i lavori cesseranno entro il 2015).
Per edificare le nuove costruzioni si riciclò completamente il materiale derivante dalla demolizione delle vecchie mediante un sistema di riciclaggio installato all'interno dell'area stessa.
Il quartiere rappresenta un modello di città del futuro sostenibile e a misura d'uomo: sono state privilegiate le aree pedonali mediante la costruzioni di ampi parcheggi per incentivare l'uso dei mezzi pubblici; esiste un sistema di raccolta di rifiuti solidi attraverso delle "bocche" differenziate (e quindi non passano mezzi pesanti per la raccolta); tutte le infrastrutture di telecomunicazione, di distribuzione dell'energia e dell'acque e di gestione dei rifiuti sono raccolte in un punto comune, per cui gli interventi di manutenzione interessano un'area ridotta e concentrata del quartiere e quindi non recano intralci alla viabilità. Peraltro qua il traffico è scorrevolissimo ed ordinato!
Esiste poi uno spazio ricreativo multidisciplinare con teatri, auditori, musei della scienza e varie aree espositive (alcune opere sono state realizzate da importanti architetti, come Alvaro Siza).
Essendo il fiume e l'Oceano gli elementi protagonisti dell'area, l'acqua assume un ruolo preponderante nel quartiere: numerose sono le fontane, i ruscelli artificiali e i giochi di acqua presenti, oltre all'Oceanario dove però ancora non sono stata -e che a quanto pare merita una visita.
Qui il Tejo inizia il suo imponente estuario sul quale è stato costruito il ponte Vasco da Gama che si estende per quasi 18 km: la vista si perde sull' acqua cercando l'altra sponda.
Gli edifici ed i moderni grattacieli hanno attirato la mia attenzione per le forme bizzarre o per le geometrie perfette: tutte danno un senso di insieme e di continuità dove nulla sembra stridere, nulla è fuori posto.
La stazione di Oriente è un importante snodo per i trasporti: vi passano treni, metro e innumerevoli linee di autobus. Progettata da Santiago Calatrava, in acciaio, vetro e cemento, è una delle più moderne d'Europa.
Ho sentito pareri contrastanti sulla validità estetica dell'opera: checché se ne dica, a me piace molto, specialmente di notte, quando, illuminata ad arte dall'interno, sembra una vela avvolta in manto di luce pronta a salpare trascinando con sé la città verso lidi remoti.
Davvero molto diversa dall'idea che in genere si ha di Lisbona. Mi ha molto divertito il tuo "manuale di sopravvivenza urbana": mi ha fatto venire in mente una mia studentessa brasiliana trapiantata prima in Portogallo e adesso negli Usa, che a una domanda sul cibo portoghese alla quale mi aspettavo una risposta estatica mi ha risposto smontandomi completamente. Pesce e aglio, aglio e pesce, insomma (oddio, c'è di peggio, eh)!
ReplyDeleteSì, molto diverso e a me piace come quartiere. Lì le case, essendo nuove, hanno persino i riscaldamenti! :)
ReplyDeleteIn quanto al cibo, ho enfatizzato abbastanza, e credo anche la tua studentessa. L'aglio però è davvero onnipresente. La cucina tradizionale in realtà prevede molta carne (e i portoghesi curiosamente ne mangiano anche di più rispetto al pesce, specie quella a buon mercato tipo maiale e pollo).
L'offerta comunque si sta variegando molto, per fortuna, ma bisogna esplorare.
PS i brasiliani generalmente tendono a fare dei mix culinari assurdi perché loro mangiano tutto insieme nello stesso piatto, come i portoghesi, ma calcando ancor più la mano in fatto di accostamenti. Ci saranno cose buonissime certamente, ma so anche di patatine fritte in busta versate indecorosamente sulle lasagne...
Yuck! E dopo come si fa a non vantare snobisticamente la superiorità della cucina italica?
DeleteA proposito di "snob", un giorno a lavoro stavamo pranzando con un piatto di pasta al sugo di pomodoro e carne offerto da un collega italiano. Dei colleghi portoghesi ci chiedevano ragguagli su come prepararla, e non riuscivano a comprendere la necessità di cuocere sugo e pasta separatamente (loro avrebbero messo TUTTO INSIEME nel calderone..). Alle nostre bacchettate, uno di loro confessò che c'aveva pensato anche lui a portare un po' di pasta per pranzo qualche volta, ma dopo quella discussione aveva paura di essere trucidato :D
DeleteAnche io avevo un'idea molto differente di Lisbona, più che altro per sentito dire. Il parco mi sembra un progetto bellissimo, specialmente per i principi con cui è stato costruito.
ReplyDeleteSì, credo che ci siano varie idee su Lisbona: per averne un'immagine verosimile bisogna metterle tutte insieme :)
DeleteNon mancherà occasione per mostrarvi anche le altre facce...
Il progetto è davvero lodevole, ed il risultato ripaga gli sforzi.
Ah,la cara Gare do Oriente e il Parque das Nações,il pão nosso de cada dia! :)
ReplyDeleteBeata te che ci passi ogni giorno! Io ci devo andare apposta, e succede molto raramente, visto che è dalla parte opposta della città rispetto a dove mi aggiro quotidianamente.
Deleteche belle atmosfere !! non sembra neppure sia inverno !! devo dire che una città capace di reinventarsi così, mi fa invidia come italiana perchè in Italia non so pensare ad iniziative simili, ma forse anche perchè manco in Italia da un bel pò (spero...)
ReplyDeleteQuest'anno è un inverno insolito, secco e soleggiato. E meno male, perché l'anno scorso 4 mesi di pioggia sono stati duri.
DeleteHai proprio colpito nel segno: le nostre città sembrano essersi spente persino nella loro opulenza artistica, fin da risultare spesso come imbalsamate (per lo meno la maggior parte, non voglio dire che anche da noi non vi siano -poche, ahimé- realtà felici).
mi accodo alle altre: anch'io non sospettavo tanta innovazione a Lisbona.
ReplyDeleteBelli questi post che ci fanno conoscere posti a noi ignoti :)
Sono contenta che ti sia piaciuto: ci tengo che di questa città non passi solo fado, baccalà e tram no. 28 (per quanto siano belli e caratteristici), perché lo merita. E anche i miei lettori lo meritano.
DeleteE poi devo prendere appunti per quando sarò vecchia e farò fatica a ricordare :)
Un post interessantissimo! Non ho mai visto dei grattacieli così. E il Parco? che progetto! Devo proprio venire a Lisbona!
ReplyDeleteEheh, tra l'altro credo che le Shukorine si divertirebbero un mondo all' Acquario (ops, ma tu sei di Genova...:))
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