16/09/2013

Come sopravvivemmo all'inverno. La Francia-I

Se guardo indietro e penso ai mesi che sono seguiti ad Ottobre vedo un grosso buco nero, nato già enorme e che si allargava giorno dopo giorno, attirando a sé e risucchiando cose, pensieri, emozioni ed interessi. 
La nostra idea era che, quando tutto sarebbe finito, ci saremmo ritrovati in Italia per passare il Natale circondati dall'affetto delle famiglie. 
Ben presto realizzammo che le cose per noi non sarebbero andate così. 
Avevamo innanzitutto bisogno di iniziare a riprogettare piccole cose soltanto per noi due, cose che risvegliassero un qualche interesse sopito, che ci facessero assaporare un po' di forme in mezzo a tutto quel piattume. Io volevo ritrovarmi come persona, oltre che imparare a gestire il dolore che non dava tregua.
Che non sarebbe finito. Un lavoro che sto facendo tuttora.

Le giornate sono lunghe, ma gli anni passano veloci. Un'edicola a Monpazier.


Pensammo allora di pianificare una cosa banale e semplice come un piccolo viaggio da fare durante le vacanze natalizie, un viaggio lontano da tutto e tutti, in un "non-luogo" dove andarsi a perdere un altro po'...con la speranza di ritrovarsi anche un po'.
Dopo aver eliminato alcune mete a causa delle temperature troppo rigide, scegliemmo la Francia, con un giro che partiva dall'Aquitania (Bordeaux e dintorni), saliva su fino ad arrivare alla Loira e poi ridiscendeva la costa della Charente. Fu una grande fatica organizzare la trasferta, la concentrazione era ai minimi storici, ed era stancante anche soltanto infilare un pensiero di senso compiuto dietro l'altro. Ma alla fine riuscimmo a ritagliarci il viaggio giusto per noi anche in quell'occasione.


Partimmo l'antivigilia di Natale, con un volo pieno di franco-portoghesi (molti dei quali si recavano in Francia per ricongiungersi con le famiglie in occasione delle feste) che ci portò a Bordeaux.
In una dimensione interiore ovattata, la "piccola Parigi" capitale mondiale del vino fu una bella scoperta. Cinema d'essai incorporati ad enoteche, ristorantini tranquilli e graziosi, ottima cucina, atmosfera rilassata, quartieri che conservano ancora il loro fascino popolare e autentico, dove ci si ritrova con gli amici al bar a giocare a dadi. Per ore.


Quartiere Saint-Pierre
Café-Cinema Utopia, nella chiesa di Saint-Siméon.
Tiro dei dadi, lo sport cittadino

Il francese come musica per le mie orecchie, non lo praticavo da secoli, ma mi lanciavo con le mie improbabili reminiscenze. Portoghese parlato ovunque per le strade addobbate (sobriamente) a festa, nella macchina che avevamo noleggiato per gli spostamenti era facile ascoltare un'emittente radiofonica portoghese attraverso cui gli emigrati si scambiavano gli auguri.

Girando nei dintorni di Bordeaux ed imbattendosi nei numerosi chateaux (sedi della produzione dei vini) fu facile capire da dove venisse l'eccellenza tanto decantata. La terra è un bene prezioso da quelle parti, l'uomo ne ha saputo fare meraviglie, rispettandola, e ricevendo in cambio oro.
Essendo bassa stagione, per le stradine di Saint-Émilion eravamo praticamente soli, del resto non saremmo mai potuti andarci con le orde di turisti ad invadere i nostri spazi già ristretti.

Saint-Émilion


Eppure una costante del viaggio sono state le persone che abbiamo incontrato in ogni luogo dove siamo passati e che continuamente ci han rivolto la parola, raccontandoci un po' delle loro vite e donandoci qualche sorriso. Dai proprietari di un piccolissimo B&B sperduto nei tigli invernali di Sarlat, al vecchio catalano emigrato in Francia settant'anni fa incontrato per strada, all'edicolante di Monpazier che sognava di vivere in Portogallo (il personaggio più simpatico di tutti però l'abbiamo incontrato nella Loira, di cui parlerò in un altro post).

Dopo venne il Périgord, un susseguirsi di gioielli medievali (le "Bastides") incastonati tra palette di monti neri, rossi, verdi, a seconda delle piante e delle rocce caratteristiche della zona, e il fiume Dordogna.
Paesini sospesi nel tempo e sull'acqua, e soltanto noi a godere di quei colpi di colori, di quel silenzio incantato.
Il nostro unico scopo era camminare, vedere, sentire. Far entrare aria nei polmoni per imparare a riprendere a respirare. Mi sforzai di fare qualche foto, dopo non aver toccato la macchina per due mesi.
Gli occhi stanchi, non era facile guardare nell'obiettivo, mettere a fuoco le scene...tutto era confuso dentro. Tutto così limpidamente spietato. La realtà, forse non la volevo vedere più.

Il nostro B&B tra i tigli di Sarlat, nel Périgord Nero.
Bergerac, Périgord Porpora.
Ancora case a graticcio.
Notturno a Sarlat.
Valle della Dordogna, Beynac.
La Roque-Gageac.
Monpazier, Perigord Porpora.




Quindi, armati di una mappa comprata dal simpatico edicolante di Monpazier, risalimmo su per giungere in Loira. Dove ci aspettava un altro piccolo mondo fatato.


[to be continued...]









32 comments:

  1. Che carezze per l'anima, questi paesaggi splendidi e questa gente pacifica. Com'è bella l'Europa.

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    1. Un sottilissimo velo di nostalgia? ;)
      Le carezze per l'anima a volte bisogna andarsele a cercare, per poi fronteggiare le sue rugosità...

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    1. E tu ricevesti anche una foto in anteprima, rimembri, Silvia? :)

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  3. Siete stati tanto bravi a partire e a riaprire i polmoni per tornare a respirare per un po'... e mi sembra di capire da questo frammento di viaggio che siate stati ripagati bene da questi luoghi incantati!

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    1. Sì, fu un viaggio strano, davvero sospeso, complice l'inverno e la nostra dimensione interiore nuova.
      Furono anche fuochi d'artificio per il nuovo anno come pugni nello stomaco...ma ne parlerò in un altro post.

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  4. Il tuo post mi ha fatto girare di colpo verso il Tecnico per dirgli "andiamo via, anche solo due giorni, io e te?. Non posso paragonare il mio dolore al tuo, perchè io non ho dolore se non mentale...ma ho pensato che potesse fare bene anche a noi.

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    1. Lo credo di sicuro, ieri te lo volevo scrivere nel commento al tuo post ma non volevo peccare di superbia...però penso che una pausa da ritagliarvi solo per voi non possa farti(vi) che bene!

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  5. Che bello questo itinerario invernale... Avete fatto bene, come ti ho già scritto non c'è niente di meglio di viaggiare per medicare un'anima ferita..
    un abbraccio

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    1. Sì, ha un altro sapore ovviamente, ma cura.
      Ricambio l'abbraccio!

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  6. Sara' anche stato inverno ma i colori sono caldi. E la luce in quell'ultima foto. Superba.

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    1. Sì, c'era una bella luce, e colori ocra e terra ovunque.
      Peccato per i tigli e le viti...ma ci tornerò!

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  7. e chissà quante cose buone hai mangiato...rimango fedele in attesa dei tuoi post mangerecci che mi mancano tanto...(valentina loggata dal computer di sua madre)

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    1. "Cenone" di Natale a base di baguette, caprini e brie.
      "Cenone" di capodanno a base di crêpe bretone (a Nantes).
      Altre cose deliziose assaggiate qua e là, i francesi come sai sono dei maestri in cucina. E non è vero che fanno solo nouvelle cuisine, è che ci mettono proprio cura nella presentazione anche di un piatto semplice!
      Nel prossimo post avevo in mente di parlare di qualche incontro culinario.
      E spero di tornare a parlare anche di cucina in generale, prima o poi.

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  8. Bellissima atmosfera, malinconica, romantica. Mi sono arrotolata un po' nella copertina mentre leggevo, mi sono immersa nelle strade che hai percorso e ho sentito il freddo invernale e il calore delle tue parole.

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    1. Magari ti sei fatta anche un pisolino! :D
      Scherzo, mi fa piacere averti regalato una coccola.

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  9. Eppure la foto del vostro B&B nel Perigord è splendida, sembra un posto incantato!

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    1. Sí, lo era! Sembrava di stare tra gli elfi.
      E i proprietari un amore!

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  10. Foto stupende..amo la Francia. Le tue parole, come sempre, mi trasportano. Tesoro.."fuochi d'artificio per il nuovo anno come pugni nello stomaco" li ho vissuti anche io..e tanta gioia intorno mentre mi sentivo morire dentro. Siete stati davvero bravi a partire e dedicare del tempo solo a voi due. Ti abbraccio forte.

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    1. Sai bene di cosa parlo.
      Il partire lo abbiamo sentito come una necessità.
      E la Francia ci è venuta incontro!

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  11. Ciao cara, finalmente un po' di tempo per me, dopo un'estate "in centrifuga"! Il tuo racconto è pieno di poesia e calore e anche le immagini evocano una dolce e carezzevole malinconia.
    Chissà com'era il B&B in mezzo ai tigli....
    Un abbraccio!

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    1. Son contenta che le cose ti vadano bene, hai avuto coraggio...e poi sei brava, lo meriti!

      Il B&B "Les tilleuls" a noi è piaciuto molto, l'avevamo scelto in base al prezzo più che altro: siccome era un po' decentrato era molto conveniente. Alla fine la sua posizione in mezzo al bosco di tigli in alto su una collinetta si è rivelata meravigliosa. Inoltre i due proprietari sono persone molto simpatiche e accoglienti, attenti alla natura e al risparmio energetico. Molto attenti. Per la prima volta in vita mia infatti ho avuto in camera un wc a secco per il compostaggio. All'inizio la cosa era strana per me, poi ci ho fatto l'abitudine, specie quando ho visto che funzionava benissimo :)

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  12. Spero tu ti sia un po' ritrovata attraverso queste foto e queste parole che esprimono tanto di te e della tua sensibilità. Anche se on ti conosco ti vedo ben definita in ogni posto che descrivi o fotografi. :-)

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    1. Quando faccio foto o scrivo la mia speranza è proprio quella di trasmettere qualcosa di me.
      Ritrovo pezzi di me in tutto ciò che dissemino, anche pezzi che non ci sono più o che più spesso si sono trasformati in altro.

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  13. La Roque-Gageac e gli uomini seduti al tavolo..
    tornerò ho bisogno di quel mondo fatato..
    vorrei trasferirmi ora lì in Francia o nell'obiettivo della tua macchinetta

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    1. La Francia è proprio un Paese appetibile (in tutti i sensi)...
      La Valle della Dordogna è meravigliosa, e ben lontana ancora dal turismo di massa italiano.
      Fuori stagione poi è ben lontana da *ogni* tipo di turismo...

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  14. A volte mi dimentico quanto è bella la Francia (così come mi dimentico quanto è bella L'Italia), anche se con paesaggi così diversi da dove vivo io. Per fortuna c'è qualcuno che me lo ricorda....

    P.S.= La scritta sulla lavagna è bellissima!

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    1. Beh, io ho scoperto che la Francia è un Paese che mi piace tantissimo.
      Chissà come sarebbe viverci...
      La Provenza m'è sembrata molto accogliente e familiare come terra, ma anche i luoghi descritti in questo post mi sono rimasti nel cuore.

      Sì, la scritta è bellissima, e anche l'edicolante era un personaggio!

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  15. Leggerti è una poesia... e poi rivedere le foto di Sarlat e della Dordogna mi ha ricordato di un viaggio meraviglioso che feci anni fa col mio compagno, arrivammo fino alla Normandia. Ma quel pezzo di Francia mi è rimasto negli occhi e nel cuore. Felice di averti trovata!

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    1. Ciao, benvenuta!
      Sono contenta di aver fatto rivivere in te qualche emozione. Davvero meravigliosi quei luoghi!
      Grazie per il commento.

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  16. com'e' bello questo post Elle. Lo avevo letto due settimane fa e a ritornarci oggi mi ha riemozionato. E la doppia emozione mica me la suscitano tutti.

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    1. Grazie Riru, hai visto come ci troviamo? Posto talmente poco che hai tutto il tempo del mondo per tornare a commentare...

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Dimmi pure.

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