12/12/2011

La stella di Hermes

Figlio di Zeus e della ninfa Maia, Hermes, messaggero degli dei -già protettore dei pastori- ha dato il nome alla catena montuosa più alta del Portogallo, conosciuta come Montes Herminios. Ma più comunemente come Serra da Estrela (montagna della stella). Il perché lo dicono le leggende.
C'era una volta un giovane pastore che viveva in un paesino di montagna solo col suo cagnolino. Il suo desiderio più grande era raggiungere le vette di un monte che poteva vedere solo da lontano, che erano il suo orizzonte fin da quando era nato. Una volta aveva sognato che una stella s'era offerta per guidarlo fino alle vette tanto desiderate; alché, svegliatosi, la cercò nel cielo, e la vide, la sua stella, ed era più la bella e la più brillante di tutte. Diventarono amici.
Una notte il pastore si decise a partire verso il suo sogno, lui, col suo cane, la speranza e la sua stella. Ad andare incontro alla fame, al freddo della morte, a spingersi su distanze che nessuno aveva mai osato.
E camminò a lungo, attraversando valli glaciali, fiumi, rocce, prati verdi in estate, gialli d'autunno, bianchi di neve in inverno... 




Perse sulla strada il suo cagnolino, la sua gioventù, la vita passò camminando, finché giunse sulla vetta più alta, la vetta dei suoi sogni, della vita, che era già vecchio, ma avendo placato la sete. Da lassù l'orizzonte era vasto e meraviglioso, ed il pastore si fermò lì, con la sua stella in cielo a fargli compagnia, sua unica amica. Da quella volta ogni notte c'è una stella che brilla più delle altre sopra i tetti della Serra da Estrela. 

Una stella che ha brillato per un po' anche sulla mia testa incredula.





Arrivando a Piódão la vista è mozzafiato: quella casette scure con le finestre e le porte blu e bianche si intagliano  sullo sfondo marrone rosso e giallo dei terrazzamenti delle montagne intorno. Mi sembra di stare in un quadro di Schiele, e non voglio più uscirne!  Tutto qui è fatto di xisto, una pietra laminata molto particolare che sui tetti pare proprio corteccia.



Belmonte è un paesino sperduto nel cuore della regione storica della Beira. Una luce gialla e abbagliante ci accoglie, e tra le viuzze medievali e alcuni gatti sonnacchiosi e vanitosissimi (guardavano  dritto nell'obiettivo della mia macchina) scopro che qui si rifugiarono nel '500 gli ebrei provenienti dalla penisola iberica che, dopo la Reconquista, non avevano accettato di convertirsi al cristianesimo nè di fuggire da quei luoghi. Scelsero pertanto una via alternativa: si stabilirono là nel completo anonimato, in quel paesino fuori dal mondo, isolato, mantenendo i loro riti e la loro religione ma senza avere nessun contatto con Israele (l'ebraismo di Belmonte è stato ufficializzato solo negli anni '70).



Il 1500 dev'essere stato un secolo speciale da quelle parti. Di questa terra era infatti originario Pedro Alvares Cabral, considerato lo scopritore del Brasile. E ancora una volta il Brasile s'insinua, persino tra i comignoli fumosi dei tetti di Belmonte e del suo Pelourinho (istituto medievale dove erano annunciate le direttive del comune). Pelourinho...il quartiere storico di Salvador de Bahia. 
Queste facciate coloratissime, così diverse dalle casine di pietra del quartiere ebraico, sotto la luce intensa di un pomeriggio di Dicembre mi riportano proprio a Salvador.




La gente di questi luoghi e' simpaticissima, alla mano, generosa come solo la gente di paese sa essere.
E poi..si rivolgevano a noi in italiano e non in spagnolo (cosa che accade comunemente a Lisbona). Ciao, buonanotte, arrivederci, come stai, sei italiano? e all'ennesimo "Buon appetito!" ho capito..in realta' ce lo ha raccontato un avventore del locale dove abbiamo cenato, il quale e' stato felicissimo di parlare un po' italiano dopo tanto tempo, quella lingua che aveva appreso dai suoi amici italiani durante i lunghi anni passati a lavorare in Lussemburgo. Storie di migranti che tornano. 

Tempo di tornare anche per me. Ma dalla finestra della mia stanza mi godo un'ultima volta il mio presepe.




8 comments:

  1. hai fatto un bel viaggetto!
    io ho visto poche città del portogallo e tutte mi hanno ricordato un presepe! questa mi manca, ma rimedieremo...

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  2. Bello, bello, bello! Non conosco questi posti, non ce n'é mai stata l'occasione, ma prima o poi ci andró. Nel fine settimana sono stata in alentejo, tudo verdinho, tudo bonito!

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  3. sono proprio dei bei posti. e la gente davvero alla mano, buona. e anche il formaggio non scherza :)

    Tinuccia, dove sei stata tu? l'alentejo piace anche a me e ci ho fatto anche un post. se ti interessa questo è il link!

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  4. In Alentejo ci vado spesso perché i miei suoceri sono di Pias, un paesino tra Serpa e Moura. C'é anche un vino della zona,il vinho de Pias. Conosco varie localitá dell'Alentejo, dall'interiore alla costa e lo amo con tutto il cuore. Nello scorso fine settimana, con la pioggia delle ultime settimane, la planice si é trasformata in una distesa verde. Bello assai! Peró c'fridde :)
    Le foto del tuo post sull'alentejo sono davvero belle, come sempre del resto in questo tuo cantinho.

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  5. wow! a me manca la costa (che so essere splendida..(ho scritto giusto?:)) provvederò, spero).
    faceva freddo o sei un po' friolenta?!eheh.. io stavo benissimo a quota 1500. ma c'è da dire che qua vado in giro ancora col giacchetto autunnale di cotone.

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  6. In realtá é la casa della mia sogra che é un frigorifero, se non fosse per il camino...

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Dimmi pure.

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