17/04/2012

Hit by air: essere italiani fa male alla salute

Questi giorni freschini di tempo incerto -della serie scene melodrammatiche davanti all'armadio per vestirsi- mi fanno pensare ad un articolo di Dany Mitzman, giornalista della BBC residente da anni a Bologna che qualche mese fa scrisse qui, in maniera scherzosa ma non troppo, dell'attitudine tutta italiana ad inventarsi malanni, specie nella stagione invernale, fino a rasentare l'ipocondria. 
Essendo inglese, lei rimane sempre stupita dalla profonda conoscenza dell'anatomia che gli italiani dimostrano. Da aggiungere che i siciliani hanno addirittura una nomenclatura tutta loro (vedi immagine sotto), ma son dettagli.
La cosa importante è che da ciò, secondo la Mitzman, scaturirebbero una serie di acciacchi sconosciuti ai britannici: sappiamo ad esempio distinguere una colite da un mal di stomaco, un mal di fegato, o asseriamo di avere "la cervicale", o di aver subito un "colpo d'aria" -espressione che a quanto pare è intraducibile in inglese. E non sottovalutiamo affatto l'importanza del "cambio di stagione". 
Ché, diciamolo, noi sappiamo benissimo quanto ci costi in termini di sonnolenza e fiacchezza generale! E quindi giù di vitamine e sali minerali e cure ricostituenti.


Preso qui


Ok. Lo ammetto. Esiste da noi un problema serio, che è l'automedicazione e l'abuso di farmaci perpetrato da generazioni e generazioni. A volte anche io quando sono in Italia penso di essere circondata da maniaci del malanno e del rimedio. Gente che vive con la borsa piena di farmaci, che se si sposta si trascina in valigia una busta piena delle pasticche più improbabili, dall'antibiotico al siero antipuntura di ape, orde di fan dei poteri magico-miracolosi dell'aspirina "stasera non mi sento tanto bene, prendo un'aspirina e vado a letto, domani mi sveglio come nuovo". E, per combattere la paura del colpo d'aria, bambini imbacuccati ed imbustati nei passeggini ad effetto serra, persone che vanno in giro col passamontagna, che li devi riconoscere dagli occhi o dal colore del passamontagna. 

Non sono mai stata una gran consumatrice di farmaci, anzi, li prendo solo in momenti di disperazione, e tutto sommato me la cavo: facendo corna, toccando ferro e invocando i riti scaramantici delle fattucchiere del Vesuvio, ho una salute dignitosa. Non mi becco un'influenza da quando andavo alle medie e mia madre mi diceva che erano "febbri di crescita", sulla cui esistenza non ho mai indagato, anche se ci sono testimoni pronti a giurare che al termine di quelle febbri ogni volta il pigiama mi andava sempre più corto.
Però. Quando vedo americani e nordeuropei andare in giro in infradito e shorts a Dicembre, permettetemi, ma anche nell'impeto meno nazionalista del secolo, scordandomi tutto quel poco che so di anatomia del corpo umano, non posso fare a meno di pensare che stiano di fuori. Stessa cosa dicasi per i portoghesi impavidi che sfoggiano capelli bagnati alla fermata dell'autobus alle 7 di mattina, con la nebbia negli occhi e la brina in testa.

E non sono particolarmente freddolosa, anche se ahimè la sindrome del piedino ibernato specie a letto la sera colpisce anche me, non soffro di cervicale -anche se per la cattiva postura al pc prima o poi mi spunterà la gobba definitiva- e non indosso la maglia della salute -ma ricordo che da piccola erano botte di maglie di lana lunghe come sottovesti, che si faceva una fatica immane ad infilarle nelle calze ad altezza ascellare. 
Però. Professo in questa sede la mia fede nel colpo d'aria. Ci credo. Ho visto persone accasciarsi pietosamente, colpite dall'aria dopo un pranzo lungo e difficile; corpi esanimi e colli torti dopo che l'aria aveva colpito ancora, tutti caduti come mosche, abbattuti dai feroci colpi assestati dal nemico; schiene incriccate e cervicali che si risvegliano agguerrite.
Con me si vede che l'aria predilige l'occhio, perché sennò come si spiega quell'occhio rosso e dolorante che ogni tanto mi dà il buongiorno la mattina allo specchio e che mi fa sentire menomata per qualche ora per poi tornare normale? Anche se non ho mai capito com'è che st'aria mi colpisca di notte, visto che dormo con le finestre chiuse.
Sarà che sono miope dall'età di sette teneri anni e che conosco in dettaglio persino la mia retina, avendola fotografata per evidenziarne eventuali assottigliamenti sospetti? Dopo che mi avevano folgorato l'iride con un collirio dilatante -roba da restare abbagliati dalla lucina del flash per 10 ore?

Chissà, forse davvero, come fa intendere Mitzman, ignoranti is better.









22 comments:

  1. thehe vero! la preferita del mio fidanzato scozzese è "avere le gambe pesanti". :)

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    1. Ma come? esistono anche mille creme e prodotti per alleggerirle...e c'è chi non ci crede? :)

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  2. Il colpo d'aria mi perseguita da anni: nessuno americano che conosco ci crede. Io non capisco. Nelgi anni mi sono resa conto di una cosa: loro sono immuni perchè sono abituati all'aria condizionata con temperature polari quando fuori è piena estate. Praticamente non li ammazza niente. Anche il fatto che io conosca bene tutte le ossa, i muscoli e gli organi interni è motivo di grande ilarità... non so più come spiegargli che, al liceo, ho fatto osteologia e miologia per due anni (anatomia artistica, oltre alla teoria prevede anche il disegnare TUTTO quello che si studia).
    Per loro sono solo pazza.

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  3. Ipocondriaci, sì, ma mai quanto i libanesi. Ogni volta che viene a trovarci mia suocera si porta dietro un trolley pieno di medicinali (nonostante le mie rassicurazioni sul fatto che le nostre farmacie siano ben fornite) e non riesce a capacitarsi del fatto che per piccoli disturbi tipo mal di testa non prenda assolutamente nulla. A Beirut trovi una farmacia ogni passo..
    Trovo che anche noi italiani (anche se in misura minore) abbiamo un po' la fissa delle malattie Le usiamo continuamente come argomento di conversazione perchè ci permettono di indulgere nell'attività che amiamo più al mondo: lamentarci.

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    1. Trolley vince contro busta/bustone!
      Concordo per la lamentela diffusa, per cui la malattia è un ottimo argomento.

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  4. allora è vero che girano coi capelli bagnati, l'ho già sentito.
    comunque una volta ho passato 5 settimane in un paesino al confine tra scozia e inghilterra e lì, si sa, con la neve le ragazze vanno in giro con vestitini estivi e sandali. ma osservandole meglio notai che questo accadeva solo la sera, quando giravano per locali, mentre di giorno andavano in giro con maglioncino e piumino. e lì io una spiegazione me la sono data...

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    1. Sìsì, sono ovunque, specie la mattina presto, quando le orde si riversano negli uffici.
      Per le britanniche in versione serale: si sa che la notte risveglia...gli animi!

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  5. Ciao,Elle.Sono nata,se apro bocca lo sentono tutti,in toscana, da Dna(paradosso!)esclusivamente siculo,quindi posseggo anche io l'osso pizziddo.Sono la mamma di Valentina-giramondo e la nonna di Bea che forse esplorerà il sistema solare,...ho incontrato il tuo blog tramite Vale e sarà un piacere seguirti!Questo tuo post sull'anatomia siciliana mi ha fatto riemergere parole antiche che non ricordavo di ricordare,grazie!

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    1. Ciao Rita, benvenuta e grazie per il following! Ti "conoscevo" già tramite Vale.
      L'anatomia sicula è davvero unica!

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  6. Post divertente e assolutamente aderente alla realta' dei fatti :D

    Mia mamma, da piccola, mi faceva tenere la maglia della salute fino ad aprile/maggio e da noi (in Sicilia) ad aprile spesso alcuni (non io) vanno gia' al mare! Ricordo poi che qualsiasi fastidio/dolore avessi le sue risposte erano sempre le stesse due: 1) e' picchi' manci picca (=e' perche' mangi poco); 2) u friscu e' (=e' colpa del fresco -leggi anche come colpo d'aria) :)

    Riguardo all'anatomia sicula: qualche giorno fa avevo i piedi/gambe cosi' gonfi che non mi s vedeva l'osso pizziddu e non mi veniva proprio come si chiamasse in italiano :)

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    1. Sì, se uno sta male il motivo primario è la panza vuota, che decisamente rappresenta la preoccupazione principale delle mamme e nonne d'Italia, specie di quelle del sud.
      Pizziddo è cosí perfetto come nome, che batte tutti i corrispondenti nelle altre lingue!

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  7. Il colpo d'aria esiste eccome. L'ha scientificamente provato la mia lombalgia di qualche giorno fa.
    Mi hai fatto morir dal ridere con questo post :-)))

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    1. Sì sì, noi crediamo fermamente nel colpo d'aria!

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  8. Mi ero persa questo post! Argomento sempre spassoso, Jonathon va pazzo per la nostra dettagliata conoscenza del corpo umano a scopo diagnostico. Loro non hanno la più pallida idea di come si chiamano le parti del corpo, ma t'immagini? Una volta cercavo di spiegargli cos'era la milza, e non ricordandomi il nome in inglese gli dissi: "Ma sì, quell'organo che quando corri ti fa male (almeno, fa male agli antisportivi fantozziani come me)..." E lui si rotolava dalle risate. Forse che a loro non fa mai male niente? Non vedo l'ora di mostrargli la tua tabella con le parti del corpo sicule!

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    1. La milza? Ma è la prima cosa che duole quando si fa sport, impossibile non conoscerla! :)

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  9. Ma secondo te Jonathon ha mai fatto sport? ;-)

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  10. ahahah
    io conosco una a cui fanno male i capelli!!!!

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